Ma che bontà il libro dell’Avvocato! Giuditta Di Cristinzi presenta “Un avvocato in cucina”

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Un avvocato in cucina” è l’ultima fatica della scrittrice Giuditta Di Cristinzi ed è una gustosa sorpresa!

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Quando si parla di un’autrice così poliedrica e prolifica come Giuditta Di Cristinzi, dobbiamo partire dal principio, dai suoi studi giuridici che l’hanno portata ad essere avvocato di successo e Giudice Ordinario presso il tribunale di Cassino. Il suo talento non si esprime solo in aula, è anche una moglie e una madre di tre figli maschi, di cui cerca di accontentare le richieste culinarie, sfornando deliziosi manicaretti che ora ha messo a disposizione di tutti coloro che leggeranno il suo libro.

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Un ricettario, ma molto altro. Come recita il sottotitolo “Brocardi, proverbi e ricette facili per donne che lavorano”, la sua opera è una miscellanea. Per chi non lo sapesse, i brocardi sono delle massime giuridiche, che qui si sposano alle pietanze presentate di volta in volta.

Ricette nostrane, molte legate al Molise e alla sua Venafro, ma anche tante prelibatezze internazionali, rivisitate secondo il suo gusto e riadattate alla necessità di una donna che lavora, tanto.

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La particolarità dell’opera, è che non vuole essere un semplice manuale di cucina, ma spazia nel racconto. Giuditta scrive da sempre per sua stessa ammissione, così ogni piatto è un tuffo nei ricordi, un simpatico aneddoto, un’occasione di riflessione. L’atmosfera che si respira è genuina e casalinga. La tavola di Giuditta può essere la tavola di ciascuno di noi: con i segreti della nonna, la pazienza della mamma, i suggerimenti degli amici. Si percepisce l’aroma di una dimora accogliente, che brulica di vita, di padroni di casa ospitali. Tanti sono i sapori raccontati. La incontro per porle qualche domanda, ripenso così ai “Can’sciun r jet”, i caniscioni, dei calzoni di pasta ripiena e cotti al forno tipici del Molise.

Posso percepire l’odore della farina, delle verdure, dell’aglio, dei capperi… ma prima che salga l’acquolina, facciamo conoscenza con l’autrice.

D: Ciao Giuditta, complimenti per questo tua nuova impresa letteraria che celebra la cucina. La domanda più immediata è: come fa una donna impegnata come te a destreggiarsi tra lavoro e fornelli e a trovare il tempo per la scrittura?

R: A dire il vero il maggior impegno in cucina è stato determinato dal lockdown. Trascorrere tanto tempo in casa mi ha dato l’occasione di fare cose diverse, forse un tantino più elaborate; prima d’ora infatti mi ero limitata al “minimo sindacale” per sfamare i miei uomini.

Per quanto riguarda il tempo per la scrittura invece la cosa è diversa. La scrittura è passione, è urgenza; la scrittura mi possiede. Devo scrivere. Viene da dentro e da sola trova il tempo per attualizzarsi.

D: Cosa rappresenta per te la cucina? Inteso anche come luogo, non solo capacità tecnica…

R: La cucina è casa, è famiglia, è distensione, è prendersi cura, ma è anche viaggio, sperimentazione, gusto per cose nuove.

D: Hai scritto tanto ricevendo numerosi consensi e premi. Qual è l’opera cui rimani più legata?

R: Il mio giallo, Il caso di Roccaventosa, sicuramente. E vorrei tanto tornare sul luogo del delitto e scrivere ancora dell’Ispettore Costa, vorrei che nelle mie pagine potesse far carriera, crescere e invecchiare con me. Ma manca il tempo per impegni maggiori.

D: Qual è il tuo primo ricordo legato a un libro?

R: Il primo ricordo credo sia legato a Pinocchio, che la maestra ci assegnò da leggere e riassumere per le vacanze della seconda elementare. Bene, i miei presero la versione integrale e non riuscivo a venirne a capo!

D: A chi è dedicato “Un Avvocato in cucina”?

R: Alla mia famiglia, a quella d’origine e a quella attuale, ai miei affetti più cari, a mamma, a nonna Giuditta, ai miei ragazzi, a Claudio, mio marito.

D: Vuoi suggerirci una ricetta veloce veloce?

R: Estiva, gustosa e nuova, non è nel libro. Tagliolini stracciatella e pesto di zucchine.

Bisogna affettare finemente le zucchine fresche e ripassarle in padella con sale, pepe, olio e cipolla; bisogna prenderne una parte e frullarla con granella di pistacchi e tanto basilico; nel contempo le zucchine rimaste in padella vanno salate un po’ di più e fatte rosolare. Quindi vanno lessati al dente i tagliolini, conditi e mantecati con il frullato; infine va preparato il piatto “a strati”: sotto un po’ di stracciatella pannarella (da noi, nel Molise è ottima), su i tagliolini conditi, altra pannarella, zucchine rosolate, granella di pistacchi a guarnire.

 Dopo questo succulento suggerimento, non ci resta che acquistare il libro:

https://www.amazon.it/AVVOCATO-CUCINA-Proverbi-brocardi-lavorano/dp/B092469Q7F

 Un caloroso in bocca al lupo alla nostra Giuditta e buon appetito!

 

Giorgia Sbuelz

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