Una ventata d’umorismo e avventura nel romanzo di Francesca Garofalo “Enrico”, dove l’universo potteriano è tutto italiano, con atmosfere pugliesi “doc”.
Enrico è il protagonista di questa storia edita da Bookabook, vive a Zapponé, cittadina della Puglia del nord, che non ha nulla da invidiare a Hogwarts in quanto a insidie e stramberie. Come molti, Enrico è un fan sfegatato della saga del maghetto più famoso del mondo, solo che lui lo è di più, o almeno la sua passione trova dei modi di esprimersi tra i più goffi mai esistiti.
Con i fedeli amici Antonino e Saverio prepara pozioni e partite di Quidditch, operazioni svolte col massimo dello zelo , ma con esiti fantozziani. Eppure il ragazzo non demorde, anzi… ogni anno “si butta” nel vero senso della parola, alla ricerca del mitico binario 9 e ¾, convinto prima o poi di coronare l’impresa, uscendone però sempre ammaccato a causa delle feroci craniate sul muro della stazione.
Tutto procede per il meglio (o per il peggio) finché una notte, il presagio del male oscuro si affaccia nella vita dei tre ragazzi, e l’avventura prende una piega fosca…
L’autrice è un’abile penna, con un occhio ben allenato al taglio cinematografico, ambiente di provenienza della Garofalo. La sintassi è brillante, i dialoghi spigliati e le pagine sprizzano un’ironia trascinante dal primo capitolo al gustoso finale. La comicità dei personaggi ci accompagna in un viaggio immaginario attraverso una Puglia di taralli e pettole, una terra di meraviglie e che di magia ne ha tanta da esportare.
Una storia divertente e ben scritta, che non può sfuggire a chi già è fan di Harry Potter e a chi ha semplicemente voglia di un libro godibile e fresco.
Incontriamo l’autrice per porle alcune domande:
D: Ciao Francesca, ci complimentiamo con te per il tuo Enrico, un personaggio divertente, ma anche un sognatore che non ha rinunciato alle proprie passioni. Un ragazzo che non si è annichilito nonostante le avversità. Come nasce il personaggio di Enrico?
La fantasia è un cinema interiore, uno strumento che ci proietta in mondi dove tutto è possibile. A volte va al potere e sconfina i limiti della nostra mente, permettendoci di immaginare la vita che vogliamo, esprimere bisogni che altrimenti non potrebbero emergere. Ma l’attività immaginativa non è soltanto un rifugio ed un sollievo, ci serve “concretamente” per evitare i limiti del quotidiano e, perché no, mettere in pratica soluzioni creative.
Viviamo in una dimensione storica e sociale nella quale le responsabilità sommergono le nostre vite, non ci è permesso fantasticare più di tanto. L’adulto che sogna è considerato un folle o un bambino, ed è questa la condizione di Enrico, un personaggio comico, non accettato dalla sua famiglia né dalla sua comunità, visionario al punto da ricreare un habitat immaginifico ispirato al suo libro preferito attraverso il quale consolarsi per ciò che non è e che non ha. Enrico si fa portavoce, nel suo piccolo, del nostro diritto di sognare.
D: Perché proprio la Puglia?
La vita ha portato la Puglia sulla mia strada tempo fa. Una terra splendida e misteriosa, ricca di una comicità così naturale e genuina che cercare di non ridere è un’impresa. Devo dire che le mie amicizie e i loro racconti mi sono stati di grande ispirazione nella creazione dei personaggi che popolano il mondo di Enrico.
Oltretutto l’ambiente immaginario che fa da sfondo alla storia non è quello tendenzialmente conosciuto fatto di mare e spiagge caraibiche, è scavato nei sassi, nelle gravine, tra gli altipiani e i muretti a secco. Ruvido e forte come i suoi abitanti. Qualcuno ha persino dato alle Murge l’appellativo di Irlanda del Sud! Nel libro intravediamo questo mondo in lontananza, ma c’è.
D: Raccontaci di te, nasci come scenografa e ti dedichi con passione al cinema. Hai già immaginato il tuo film su “Enrico”?
Vengo dalla scenografia e dal costume, settore in cui attualmente lavoro. Amo il mondo dell’editoria, ma la scrittura non è il mio mestiere. Mi ci sono accostata con grande naturalezza, ma anche con grande riverenza, non mi ritengo una scrittrice infatti, al massimo un’autrice esordiente.
Inevitabilmente il mondo da cui provengo ha influenzato il mio modo di esprimermi, di dipingere le immagini sulle pagine. Enrico nasce come soggetto cinematografico e i miei sforzi da tempo sono tesi a far si che si trasformi in un lungometraggio.
Esiste già un’idea estetica, a cavallo tra il nostrano e un’ispirazione tipicamente anglosassone che a tratti fa sognare i luoghi descritti nella saga di J.K.Rowling. Un alternarsi di situazioni stravaganti e comiche ispirate all’acido black humor di “Frank”, di Lenny Abrahmson e di “Funeral Party “, di Frank Oz, condito da uno spirito umoristico tutto italiano. Sogno questo per il mio amico Enrico, perché ormai è diventato un amico!
D: Ci sarà un seguito al tuo libro?
Se un rimprovero mi è stato fatto è quello relativo alla brevità del testo. Non ho voluto scrivere troppo per la paura di appesantire il racconto e annoiare il lettore, questo però mi è stato di sprono per il seguito.
Si, arriverà! Sto terminando il secondo capitolo di questa saga fantozziana che spero potrà vedere la luce nell’inverno di quest’anno.
Il primo libro è stato solo un antipasto per aprire lo stomaco, le avventure vere lo stanno già aspettando altrove e sono inimmaginabili se si pensa a quello che è stato il suo mondo fino ad ora. Sperando di non deludere le aspettative ovviamente!
D: Se la Divina Rowling ti leggesse, cosa immagini ti direbbe?
Se la Divina Rowling mi leggesse e non volesse farmi una causa da milioni di sterline per avere omaggiato e distorto il suo mondo al tempo stesso, non verrei mai a sapere la sua opinione. Morirei di felicità prima di averne preso coscienza!
A parte gli scherzi, i suoi libri mi hanno cresciuta e accompagnata nell’arco della vita, la stimo come scrittrice, oltre Harry Potter, e come donna capace di non abbandonarsi, di perseverare e raggiungere il suo obbiettivo. Mi farebbe felice sapere che ne ha compreso il messaggio: il suo mondo è stato un supporto per moltissime persone.
Vorrei lo ritenesse semplicemente un affettuoso omaggio.
D: Dove possiamo trovare il tuo libro?
Enrico è distribuito da Messaggerie su tutto il territorio nazionale, dalle piccole alle grandi librerie. Non è sempre in scaffale, ma ordinabile ovunque. Per i più tecnologici invece è sempre disponibile sul sito della casa editrice Bookabook, su Amazon, Lafeltrinelli, MondadoriStore ed altri.
La sensazione di ordinare un libro e ritirarlo fisicamente in libreria per me però è insostituibile. Oltre al fatto che sarebbe bello se tutti sostenessimo più attivamente i librai e i loro negozi. Le librerie sono posti magici, splendidi, non devono rischiare di estinguersi.
Ti ringraziamo per la disponibilità e ti auguriamo tanta Felix Felicis per te e per il tuo libro!
Grazie di cuore per avermi ospitato nel vostro bellissimo salotto letterario! Enrico vi aspetta al Bar Margherita per offrirvi una Burrobirra casalinga. Portatevi dietro un digestivo però, ve lo consiglio.
Giorgia Sbuelz