La rosa Bettina: il giallo psicologico di Maggie Van der Toorn

Maggie

“Una rosa è una rosa è una rosa” come enunciava Gertrude Stein nella sua più famosa diafora. Ma se una rosa è “La rosa Bettina” di Maggie Van der Toorn, una rosa è una rosa, ma anche una casa e una donna.

La donna è Eva Palermo, protagonista di questo giallo psicologico targato Ianieri Edizioni. Eva fa l’architetto, è giovane e bella e nel pieno della sua autodeterminazione, compra un antico casolare a Montefiorito sul Nera, un borgo incastonato nella campagna laziale.  Un alone di mistero riecheggia per le mura dell’abitazione, teatro di efferati delitti avvenuti vent’anni prima. Il particolare non sembra spaventare la protagonista, anzi accende in lei un desiderio di verità. Come in ogni giallo, la casa si rivela uno scrigno di misteri:

Fu lei, la casa a raccontarmi la storia con sensazioni sconnesse come scricchiolii che mi giungevano da ogni angolo. Una fonte inesauribile in cui mi immersi per comprendere cosa mi bruciasse dentro, un impeto al quale non potevo resistere” .

Eva e la sua dimora entrano in sintonia, creando una sorta di legame a tratti onirico, motivo per cui la protagonista decide di indagare personalmente sui sanguinosi crimini lì accaduti. Così Eva segue gli indizi disseminati nel suo cammino, tracce composte da enigmatiche rose: dipinte sui segnalibri recuperati nella biblioteca o motivo di decorazione della sua nuova casa, finché un giorno fanno la comparsa anche in una libreria esterna…

Copertina UFF Rosa Bettina

Non un sentiero tracciato coi sassi, ma con i petali di questo fiore, che qui compare come intervento metanarrativo: colpo di classe dell’autrice! La nostra Eva riceve dal suo ex amante un romanzo intitolato appunto “La rosa Bettina”.

L’ultimo lavoro di Maggie Van der Toorn  si sfoglia come i petali e, come una rosa, è pungente. A tratti delicato, specie nelle descrizioni bucoliche e nella tenerezza di alcuni personaggi. Altre volte è schietto, con i suoi crimini efferati, gli incubi che perseguitano la protagonista… crudo  come la vita di tanti poveri diavoli e la ripugnanza di alcuni soggetti che s’incrociano nella narrazione.

L’autrice alla sua ennesima prova editoriale, conferma il suo stile caratteristico, fatto di periodi brevi e descrizioni incalzanti. Le indagini psicologiche sono sincere e rivelano i tratti più umani dei suoi personaggi, che non addobba di fronzoli, per questo risultano più veri. Una lettura che scatena una vasta gamma di emozioni, arte di cui la Van der Toorn è ormai maestra: l’autrice mostra, ma non rivela.

Sapientemente veniamo condotti fino alla fine, perché la narrazione non perde il ritmo, al massimo lo condisce. Erotismo e sensualità vengono dosati a dovere, così come la sfumatura di giallo, che è sì un genere, ma anche il colore della nostra rosa.

Una lettura che impreziosisce il già ricco curriculum dell’autrice e che consigliamo caldamente a chiunque ami i buoni libri.

Incontriamo Maggie Van der Toorn per porle alcune domande.

Maggie Van der Toorn premiata ad Amalfi

Maggie Van der Toorn premiata ad Amalfi

D: Ciao Maggie! Sappiamo che “La rosa Bettina” sta riscuotendo un enorme successo. Svelaci il segreto, qual è la formula vincente delle tue narrazioni?

Ciao Giorgia, e grazie per questa intervista! Non so se si può parlare di una  formula vincente, cerco di essere coerente alla narrazione, di essere fedele alla mia penna e a rendere interessante i testi attraverso alcune tecniche che ho imparato nel tempo e applicato soprattutto in questo ultimo anno. Mi piace creare ritmo, suspense e a trasmettere un messaggio che in qualche modo possa far riflettere. Mi aiuta anche il fatto di essere maturata, non solo di età ed esperienze, ma anche di scrittura e di conseguenza di stile. Leggere tanti libri e manoscritti, confrontarsi con i lettori ed interagire con altri autori mi ha permesso di avere una visione più ampia e una maggior consapevolezza. Bisogna creare un connubio tra i propri desideri e le aspettative dei lettori, a loro devo davvero tanto.

D: Ne “La rosa Bettina” troviamo una protagonista femminile forte. Una donna moderna nel vero senso della parola, libera nell’agire e nel pensare. Ti sei ispirata a qualcuna o a qualche modello?

Penso che la donna dovrebbe essere sempre libera nelle sue scelte, invece spesso è ancorata a dei prototipi che ci trasciniamo dietro da secoli. Con il personaggio di Eva Palermo ho voluto sottolineare quanto la libertà di pensiero e azione possa essere fondamentale nel proprio sviluppo. Mi sono ispirata ad una donna dei nostri tempi, soprattutto alle aspettative delle giovani ragazze e ho preso spunto in parte da mia figlia ventitreenne, ai suoi sogni, ai desideri, alla sua crescita, al diritto di essere e di crescere serenamente, oggi giorno ancora più difficile.

D: Il richiamo alla natura è fortemente evidenziato nella storia, anzi la natura stessa con i suoi scenari incontaminati è protagonista almeno quanto gli altri personaggi. Quanto conta per te il legame con la natura?

Il legame con la Natura è tutto. Cammino tutti i giorni in mezzo al verde oppure in spiaggia e sentire il ritmo dei piedi che rimbomba nel cervello e ossigena tutto il corpo è fonte di ispirazione e di benessere. Nel romanzo La rosa Bettina ho voluto rendere partecipe il lettore di questa sensazione, a descrivere l’importanza dei luoghi e delle radici, di come l’ambiente possa aiutare a ritrovare qualcosa che si ha perso, oltre a noi stessi. Spero di esserci riuscita.

D: Direi di sì! Nel romanzo ci sono riferimenti continui ai libri. Si percepisce quanto tu li possa amare. Qual è tuo libro preferito e perché proprio quello?

Più che libro preferito è lo stile che mi colpisce di un autore o di un’autrice, oltre la storia ovviamente. La differenza narrativa sta proprio lì. Si può trovare più o meno lo stesso tema in un libro, ma è lo stile che cambia, il ritmo, la struttura, la scelta delle parole, il linguaggio, ognuno autentico, come un timbro di voce. Essendo appassionata di thriller, amo lo stile di Andrea Vitali e Carlo Lucarelli. Di narrativa Dacia Maraini, Romana Petri, Michele Marziani. I classici, Fëdor Michajlovič Dostoevskij.

Maggie intervista

D: Di te sappiamo che hai deciso di trasmettere quanto appreso come autrice attraverso corsi di scrittura guidata rivolti a bambini e adulti. Qual è la caratteristica dei tuoi corsi? Puoi raccontarci qualche feedback?

Grazie per questa domanda! Svolgo corsi, prevalentemente online, con bambini. Si tratta di un percorso di scrittura personalizzata, studiato su misura per ogni singolo bambino/ragazzo in base all’età, alla conoscenza della lingua italiana; utile per diventare abili narratori o semplicemente per trovare nella scrittura un modo per sviluppare il proprio pensiero creativo. Con gli adulti mi occupo di scrittura guidata e editing. Analizziamo insieme il testo già scritto o l’idea da sviluppare. Quest’ultimo servizio lo faccio in collaborazione con alcuni professionisti tra cui c’è anche il tuo nome! https://www.maggievandertoorn.it/corsi-di-scrittura-creativa-adulti-bambini/

D: Ci sarà il seguito de “La rosa Bettina”?

Ci sto lavorando. Pur essendo ancora all’inizio mi sta già appassionando. Scrivere è faticoso perché richiede impegno e costanza, e non è sempre possibile, ma è altrettanto gratificante e offre la possibilità di volare, raggiungere terre lontane stando seduti sulla propria sedia e portare con sé i lettori offrendo una visione diversa.

 

D: Adesso non resta che sapere dove possiamo trovare i tuoi libri. Dacci indicazioni!

La rosa Bettina si trova in tutte le librerie. Sui portali online e sul sito della casa editrice:

https://www.ianieriedizioni.com/negozio/narrativa/forsythia/la-rosa-bettina/

 

Grazie di cuore a Maggie Van der Toorn per la sua testimonianza e per l’esperienza che ha deciso di condividere con i lettori. Le auguriamo il meglio per questo libri e per i prossimi futuri.

Giorgia Sbuelz

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