
Dall’11 febbraio 2025 a Roma nel Palazzo Bonaparte si tiene la mostra dedicata a Edvard Munch, con oltre cento capolavori prestati eccezionalmente dal Munch Museum di Oslo, registrando così un record assoluto con code di visitatori al pari del grande successo milanese.
In una spettacolare retrospettiva sapientemente elaborata da Arthemisia, la mostra racconta l’intero percorso di uno degli artisti più amati e tormentati, Edvard Munch e il suo grido interiore.
L’elegante cornice di Palazzo Bonaparte ha ospitato le più iconiche opere dell’artista tra cui:
La morte di Marat (1907), Notte stellata (1922-1924), Le ragazze sul ponte (1927), Malinconia (1900-1901), Danza sulla spiaggia (1904), ed altri dei suoi lavori più significativi , grazie anche all’eccellente lavoro Arthemisia, azienda leader nella programmazione ed esposizione di opere d’arte.
Per la nostra redazione di Daedalus è stato possibile amminare tutti i capolavori presenti nelle sale di Palazzo Bonaparte, in una mostra suddivisa in due piani, seguendo così il percorso artistico di Munch dagli esordi fino alle sue ultime opere, regalando alle nostre anime delle emozioni profonde e velatamente maliconiche con “Notte Stellata”.
Una magia di colori che ci trascina verso l’opera più iconica del maestro norvegese “L’URLO” (custodito nel Museo di Oslo) nella sua immagine di angosciante desiderio di comunicare agli altri e alla natura la sua presenza. In questo allestimento ci siamo trovati dinanzi alla versione in bianco e nero esposta in litografia, che strega in egual modo.
“La malattia, la follia e la morte sono stati gli angeli neri che hanno vegliato sulla mia culla e mi hanno accompagnato tutta la vita“, dichiarò in adolescenza in una delle sue più cosmiche tristezze esistenziali e, in tutte le opere esposte si rispecchia nella pittura la sua coscienza, la sua cupezza, il suo grido interiore, di presenza.
La sua vita è descritta nell’arte, rflesso puro di ogni tormento, fatta anche di elogi e di meriti artistici, sviluppati, semplificati e maturati nei suoi soggiorni più rilevanti partendo da Parigi fino ad arrivare a Berlino, città dove Much diede la sua massima espressione.
Non perdetevi questi ultimi giorni della mostra cari lettori, una delle più grandi mai realizzate su Munch incentrata sul suo rapporto con il mondo interiore, come suggerisce il titolo.
Serena Stella Petrone
La mostra “Munch. Il grido interiore” è prodotta e organizzata da Arthemisia.
Palazzo Bonaparte
Spazio Generali Valore Cultura
Piazza Venezia 5, Roma
Orari
dal lunedì al giovedì 9.00 – 19.30
venerdì, sabato e domenica 9.00 – 21.00
La biglietteria chiude un’ora prima
T. + 39 06 87 15 11