Addio Duca Bianco! Un’altra leggenda se ne va…

David_Bowie

Sì è spento a soli

69 anni David Bowie, il Camaleonte del pop e del rock: dopo 18 mesi di battaglia contro il cancro.
Il Duca Bianco, nella sua androginia, era come un’astronave con i motori accesi su la rampa lancio, in un’ eccentrica ed elegante veste di poeta del rock.
Bowie aveva da poco pubblicato l’ultimo album, le cui atmosfere, testi e perfino la copertina, vengono ora riletti e percepiti come un testamento spirituale, intitolato “Blackstar”.
La sua carriera, lunga quasi la sua vita, vanta di 50 anni di successi, da Ziggy Stardust, l’alieno dalla rivoluzionaria ambiguità sessuale che è stato la sua prima incarnazione e il passaporto per il successo ( menzionato nel libro di Cherry Vanilla) , al Bowie che tutti noi abbiamo conosciuto, capace di conciliare rock e teatro, pop e avanguardia, ambiguità sessuale e arti visive, trasgressione e letteratura potendo contare su solidi legami che hanno fatto la storia. Dopo Station to station e The Thin, Il Duca Bianco lascia Los Angeles e si trasferisce a Berlino dove, con la collaborazione di Brian Eno, registra tre degli album piu’ importanti della sua carriera: Low, Heroes, e Lodger. Ci sono state anche piccole ma significative apparizioni sul grande schermo come in “Twin Peaks-Fuoco Cammina con me” e “Zoolander”, ma il suo primo film che nessuno di noi potrà mai dimenticare è “Labyrinth”. Senza tralasciare che Bowie ha inciso album leggendari come Space Oddity, The Man who sold the world, The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars, capisaldi della storia della musica
In una fase di totale cambiamento inaugura gli anni ’80 con una nuova clamorosa svolta stilistica che gli garantirà il più grande successo commerciale della sua discografia, Let’s Dance, raffinatissimo ed elegantissimo. Il periodo più commerciale di Bowie, spiazza ancora una volta i suoi fan formando i Thin Machine, un quartetto chitarra, basso, batteria che suona un rock durissimo, allontanando i suoi album dalla magia di un tempo. Ma chi lo ha amato, chi lo ha percepito, chi lo ha vissuto, continuerà a farlo… perché il Duca Bianco rimarrà incancellabile nella memoria della musica e nell’immaginario collettivo.

 

imago from instagram

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